Un sostegno che unisce tradizione, sostenibilità e legame con il territorio. Dai caseifici di montagna ai vigneti della pianura, le eccellenze lombarde pronte a conquistare nuovi mercati.
C’è la cremosità inconfondibile del Taleggio, il profumo intenso del Bitto d’alpeggio, la dolcezza unica del Melone Mantovano, che sa di estate e di pianura. Ci sono i calici eleganti del Franciacorta e del Lugana, capaci di raccontare in un sorso il territorio che li ha generati. Ci sono i salumi saporiti come la Bresaola della Valtellina, che porta con sé la freschezza delle montagne, e il Salame Cacciatore, piccola eccellenza che accompagna le tavole di tutta Italia.

Sono tutti frammenti di una storia agricola e gastronomica lunga secoli, che ha radici profonde nella Lombardia e nella sua Pianura. Un mosaico di sapori e tradizioni che oggi la Regione vuole far conoscere sempre di più, sostenendo chi lavora per promuovere e proteggere la qualità certificata.
Per questo Regione Lombardia ha stanziato 3,7 milioni di euro, finanziando 20 progetti dedicati alla valorizzazione delle eccellenze DOP e IGP. Si tratta di iniziative che, nel complesso, valgono 5,3 milioni di euro, messe in campo dai consorzi e dalle associazioni che custodiscono il patrimonio agroalimentare lombardo, dalla montagna alla pianura, fino ai laghi.
Perché questi fondi sono importanti
Dietro ogni prodotto a marchio DOP o IGP c’è una storia fatta di persone, territorio e regole precise che garantiscono qualità, sicurezza e autenticità. Sono produzioni che non solo mantengono viva la tradizione, ma generano economia e occupazione, portando reddito alle aziende agricole, alle cooperative, ai trasformatori e a tutta la filiera che ne custodisce i segreti.
Il bando SRG10, parte del programma di Sviluppo Rurale 2023-2027, non finanzia semplicemente un marchio, ma un’intera idea di territorio. I contributi permetteranno di:
- realizzare campagne di comunicazione mirate ai consumatori;
- partecipare a fiere di settore, in Italia e all’estero;
- organizzare eventi territoriali che avvicinano il pubblico alla cultura agroalimentare lombarda;
- produrre materiali promozionali e informativi;
- coinvolgere operatori, giornalisti e tecnici in percorsi di approfondimento.
Non solo promozione, dunque. Nei progetti sarà dato spazio anche ai temi più attuali, come sostenibilità ambientale, sicurezza alimentare e benessere animale, che oggi rafforzano la reputazione delle produzioni certificate e incontrano la sensibilità dei nuovi consumatori.

«Dai formaggi ai vini, passando per salumi, olio e frutta a marchio IGP e DOP, i prodotti lombardi si distinguono per autenticità e legame con il territorio. Sostenere chi li promuove significa investire in valore aggiunto per il nostro sistema agricolo e per tutta l’economia regionale», ha spiegato Alessandro Beduschi, assessore all’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste.
Un patrimonio che racconta la Lombardia

Le eccellenze coinvolte sono il meglio del panorama enogastronomico lombardo. Nei formaggi DOP, troviamo i grandi classici conosciuti in tutto il mondo – Grana Padano, Gorgonzola, Taleggio – ma anche produzioni più rare e legate alla montagna, come il Quartirolo Lombardo, il Salva Cremasco, lo Strachitunt della Val Taleggio e il Formai de Mut dell’alta Val Brembana, frutto di lavorazioni che rispettano antiche tradizioni.

Sul fronte salumi, brillano la Bresaola della Valtellina IGP e il Salame Cacciatore DOP, mentre tra le eccellenze ortofrutticole spicca il Melone Mantovano IGP, che con il suo sapore dolce e intenso è diventato simbolo dell’estate lombarda. Non manca nemmeno l’Olio del Garda DOP, prodotto sulle sponde lombarde del lago, con il suo equilibrio di profumi e leggerezza.

E poi c’è il mondo del vino, che in Lombardia significa territori e denominazioni uniche: Franciacorta, Oltrepò Pavese, Lugana, Valtellina, Valcalepio, Valtenesi, Mantovano e Bresciano. Vini che raccontano paesaggi diversi – dalla pianura alle colline, dalle coste dei laghi alle terrazze alpine – e che trovano nei consorzi di tutela il loro presidio più forte.
Chi riceverà i contributi
Tra i beneficiari principali troviamo:
- Consorzio Tutela Taleggio (con Quartirolo Lombardo e Salva Cremasco) – 280.000 €
- Consorzio Grana Padano – 280.000 €
- Consorzio Provolone Valpadana – 221.644 €
- Consorzio Gorgonzola – 190.344 €
- Consorzio Bresaola della Valtellina – 56.000 €
- Consorzio del Melone Mantovano IGP – 235.480 €
- Consorzio dell’Olio del Garda DOP – 48.414 €
A questi si affiancano i consorzi vitivinicoli, che porteranno nel mondo i calici di Franciacorta, Oltrepò Pavese, Lugana, Valtellina, Valtenesi, Valcalepio, con il supporto di Ascovilo, l’associazione che riunisce tutte le realtà vitivinicole lombarde.
Un investimento che guarda lontano
Il valore di questi progetti non si misura solo in termini di promozione, ma anche nella capacità di generare ricadute economiche dirette. La filiera agroalimentare lombarda, infatti, rappresenta una delle locomotive economiche della regione, con un giro d’affari che si estende ben oltre i confini italiani.

In particolare, la Pianura lombarda ha un ruolo chiave: è qui che si concentrano molte produzioni, dai caseifici della Bassa alle cantine dell’Oltrepò Pavese e della Franciacorta, dai salumifici mantovani e cremonesi alle aziende ortofrutticole che lavorano per preservare varietà locali.

Ogni euro investito in promozione significa rafforzare il legame tra tradizione e futuro, sostenendo chi ogni giorno lavora la terra, trasforma materie prime e porta sulle tavole sapori unici. È anche un modo per mantenere vivo il presidio agricolo della Pianura, tutelare l’ambiente e far conoscere nel mondo un’identità culturale che passa anche attraverso il cibo.
I numeri chiave di questo bando
- 3,7 milioni di euro di contributi regionali
- 20 progetti finanziati
- 5,3 milioni di euro il valore complessivo delle iniziative
- Oltre 15 milioni investiti dalla Regione nel 2025 per promuovere le eccellenze agroalimentari
- Formaggi, vini, salumi, frutta e olio tra i prodotti coinvolti
- Fiere, eventi, campagne di comunicazione per rafforzare la visibilità
Dalla terra al mercato: un viaggio che parte dalla Pianura lombarda
Questi progetti sono una finestra aperta sul futuro dell’agroalimentare lombardo. Un futuro che non dimentica le sue radici, ma che sa parlare ai mercati globali con il linguaggio della qualità certificata.
Per chi vive e lavora nella Pianura lombarda, è un’occasione per mostrare quanto questo territorio sia ancora oggi un motore agricolo e produttivo, capace di unire tradizione e innovazione. Perché dietro ogni forma di Taleggio, ogni grappolo di Lugana, ogni fetta di Bresaola, c’è una storia che vale la pena raccontare – e soprattutto, assaporare.