Una pianura che lavora e che vende. Nel primo semestre 2025 l’agricoltura lombarda torna a respirare: più redditività, export in accelerazione e un traino chiaro—caseifici e carne suina—mentre restano nodi aperti su bovini da carne, cereali e vino. Il lattiero-caseario traina l’agricoltura lombarda: quotazioni elevate dei formaggi e costi in raffreddamento migliorano i margini, con consegne di latte in lieve calo.
Secondo l’indagine Unioncamere Lombardia–Regione Lombardia, il 37% delle imprese agricole segnala fatturato in aumento su base annua (23% in calo). L’indice di redditività è ai massimi degli ultimi anni: il miglioramento dei prezzi alla produzione—soprattutto nella zootecnia—ha compensato l’accelerazione dei costi, con un picco sugli animali da allevamento.
L’export fa da locomotiva
Nel semestre gennaio–giugno l’export agroalimentare lombardo cresce dell’+8,8% in valore, in un contesto in cui le esportazioni complessive regionale e nazionale risultano stagnanti. A tirare sono in particolare i prodotti lattiero-caseari e le carni lavorate e conservate: un segnale di tenuta della domanda internazionale verso le nostre specialità.

Lattiero-caseario: prezzi alti dei formaggi, latte in lieve calo
Il comparto mostra una redditività elevata grazie a quotazioni sostenute—con i formaggi DOP in prima fila—e a una dinamica dei costi più favorevole. Scendono però le quantità di latte consegnate, in linea con quanto osservato anche a livello nazionale ed europeo.
Suini: margini in risalita, consumi in ripresa

Le valutazioni degli operatori sono prevalentemente positive. Dopo i picchi degli ultimi anni, i prezzi sono rientrati ma la domanda domestica ha ricominciato a crescere grazie al raffreddamento dei listini al dettaglio, che ha favorito gli acquisti di carni fresche e salumi.
Bovini da carne: costi di ristallo ancora pesanti

Qui il quadro resta più altalenante. L’aumento e la scarsa reperibilità dei capi da ristallo non vengono compensati del tutto dalle quotazioni in crescita. Sul fronte dei consumi si registra una lenta ripresa della domanda nazionale, ma i margini restano sotto pressione.
Cereali e riso: rese meglio del 2024, prezzi frenano la redditività
Le condizioni meteo hanno favorito un recupero delle rese (soprattutto per il mais, stimato in forte aumento), ma i prezzi di mercato spingono gli agricoltori a valutazioni prudenti sui margini. Fa eccezione il riso, che mostra quotazioni in rialzo su base annua.
Vite e vino: più produzione, domanda in affanno

Le prime stime vendemmiali indicano volumi in aumento dopo il 2024, ma pesa il calo della domanda sia interna sia estera: gli operatori segnalano incertezza e programmazione più complessa, anche per il cambio delle preferenze di consumo.
La voce delle istituzioni

Per l’assessore regionale Alessandro Beduschi, il settore si conferma «presidio economico e sociale irrinunciabile», da difendere con scelte concrete in un contesto segnato da tensioni geopolitiche e transizioni climatiche. Il presidente di Unioncamere Lombardia Gian Domenico Auricchio richiama «la necessità di valorizzare il patrimonio agroalimentare: la crescita all’estero dei lattiero-caseari e delle carni lavorate dimostra la forza delle nostre filiere».
Perché conta per la Pianura lombarda

La tenuta dell’export e la spinta del lattiero-caseario—assi portanti della nostra food valley—dimostrano che il modello di filiera integrata tipico della Pianura lombarda funziona quando mette insieme qualità, organizzazione e mercati. Le priorità dei prossimi mesi? Efficienza sui costi, gestione del rischio climatico e sanitario, e una promozione coordinata delle denominazioni e delle trasformazioni che danno valore ai territori provinciali. In una parola: rete.
Sei segnali chiave del semestre
- +8,8% export agroalimentare lombardo (gen–giu).
- Redditività ai massimi degli ultimi anni nonostante i costi.
- 37% delle aziende con fatturato in aumento; 23% in diminuzione.
- Lattiero-caseario in testa (formaggi DOP forti), latte consegnato in calo.
- Suini: margini in recupero e acquisti domestici in ripresa.
- Bovini da carne: ristallo caro; cereali con rese migliori ma prezzi deboli; vino con produzione su e domanda giù.