venerdì, Novembre 14, 2025

AI, Amplify Ideas: l’intelligenza artificiale al servizio della competitività delle PMI

Un confronto ad alto valore aggiunto tra imprenditori, tecnici e innovatori ha mostrato come l’AI sia già oggi una leva concreta di produttività per le aziende del territorio. Dalla logistica end-to-end alla supply chain, dall’automazione dei processi alla sostenibilità degli investimenti, l’evento organizzato da Pianura Network al Centro Porsche Bergamo ha trasformato l’intelligenza artificiale in uno strumento operativo accessibile alle PMI

Una serata densa di contenuti, di confronti e di prospettive che non guardano al futuro in astratto, ma alla competitività immediata delle imprese del territorio grazie all’intelligenza artificiale. È questo lo spirito con cui Pianura Network ha organizzato “AI, Amplify Ideas – Adozione pratica dell’IA nelle PMI”, ospitato negli spazi del Centro Porsche Bergamo, una cornice dove tradizione meccanica e innovazione convivono in modo naturale.

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Giovanni Bertocchi – Responsabile Flotte Gruppo Eurocar Italia e Responsabile Flotte e Divisione Business Gruppo Bonaldi

Un’apertura in Porsche che parla il linguaggio dell’impresa

L’avvio della serata è stato affidato a Giovanni Bertocchi (Responsabile Flotte Gruppo Eurocar Italia e Gruppo Bonaldi) e Alberto Bosio (Coordinatore Team Flotte/PMI Divisione business), che hanno riportato il tema della mobilità aziendale dentro un quadro di trasformazione reale: flotte sempre più elettriche, normative che cambiano rapidamente, imprese che chiedono consulenza e capacità di integrazione.
L’intervento del Centro Porsche Bergamo ha rafforzato questo messaggio: la tecnologia non è solo evoluzione del prodotto, ma valore aggiunto per chi fa impresa, soprattutto quando il territorio diventa piattaforma di sperimentazione.

AI e capitale umano: i dati che fotografano il Paese

Il contributo successivo di Aldo Cristadoro, Ceo di Excellera Intelligence, ha offerto una lettura lucida sul punto in cui si trova oggi l’Italia. Non è la tecnologia a mancare, né le infrastrutture: ciò che rallenta l’adozione dell’AI è la debolezza del capitale umano, intesa come competenze digitali, problem solving e capacità di estrarre valore dai dati.
In questo scenario complesso – aggravato dalla difficoltà di reperire giovani e dalla coesistenza di cinque generazioni in azienda – l’intelligenza artificiale diventa una leva strategica: permette di liberare tempo, riduce la dipendenza da ruoli difficilmente copribili e sostiene la continuità operativa. Un concetto ha colpito tutti: l’AI non sostituisce la sensibilità delle persone; accelera il loro potenziale.

Supply chain e ottimizzazione: il valore della standardizzazione

Il secondo blocco della serata si è spostato sul perimetro logistico e sulla supply chain con l’intervento di Luigi Biondani, Ceo di Datoom. Il messaggio è stato chiaro: per competere nella nuova normalità servono processi standardizzati, decisioni basate sui dati e modelli di ottimizzazione che riducono tempi, costi e variabilità.
Non più un’AI relegata ai laboratori, ma uno strumento capace di migliorare il quotidiano di magazzini, flussi, pianificazioni e distribuzioni. Un approccio che richiama le migliori pratiche dei grandi player globali, ma reso accessibile alle PMI del territorio.

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Francesco Desiderio, Ceo di Diaffetech

Il cuore tecnico della serata: le case history già operative

Il momento più operativo dell’evento ha portato sul palco una serie di casi d’uso che hanno mostrato, con grande concretezza, come l’AI sia già oggi un asset produttivo. Francesco Desiderio, Ceo di Diaffetech, che ha portato sul palco una trentina di esempi. I più apprezzati sono stati:

  • knowledge base aziendali interrogabili in linguaggio naturale,
  • automazione nella lettura di contratti, documenti di trasporto e dossier tecnici,
  • sistemi avanzati per HR (analisi CV, matching automatici, ATS intelligenti),
  • gestione contabile e riconciliazioni tra marketplace, banche e gestionali,
  • supporto decisionale nella logistica con calcolo scenari e ottimizzazione dei percorsi,
  • customer service e qualificazione dei lead con agenti conversazionali.

La dimostrazione più convincente? Tutto questo è implementabile in poche settimane e con investimenti che non ostacolano la crescita. Non “AI futuribile”, ma AI che lavora accanto alle persone.

Infrastruttura e sicurezza: l’AI come servizio

Un altro fronte cruciale della serata ha riguardato l’hardware e la sostenibilità economica dei progetti con l’intervento di Damiano Airoldi, ceo di Magnetic Media Network. È emerso un paradigma chiaro: oggi l’AI non richiede più investimenti da grande industria. I modelli as-a-service permettono di trasformare l’infrastruttura da costo fisso a costo d’uso. Server, device, sicurezza e aggiornamenti diventano servizi scalabili, finanziabili e soprattutto adeguati alle esigenze reali di una PMI. Il principio guida è semplice: lasciare le grandi infrastrutture ai big tech e focalizzarsi sull’adozione, non sulla costruzione.

Come scegliere l’AI giusta per la propria azienda

La tavola rotonda finale ha aggiunto un punto di vista decisivo: scegliere progetti e partner richiede metodo. Non si parte dalla tecnologia, si parte dai problemi. Non si comincia dall’AI, ma dalla qualità dei dati. Non si investe per imitazione, ma per vantaggio competitivo. All’intervento degli ospiti già citati si è aggiunto quello dell’imprenditore Angelo Amaglio (Presidente di Qintesi Spa) che ha enfatizzato i rischi delle soluzioni preconfezionate e l’importanza di valutare la maturità digitale interna prima di ogni scelta. Un richiamo prezioso per un territorio in cui la maggior parte delle imprese cresce per stratificazione, non per reingegnerizzazione dei processi.

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La serata si è chiusa riportando l’attenzione su un messaggio comune a tutti gli interventi: l’intelligenza artificiale è ormai una tecnologia accessibile, che può migliorare rapidamente produttività, decision making e velocità competitiva. Non servono maxi investimenti né competenze specialistiche irraggiungibili: serve la volontà di iniziare, testare, misurare e costruire cultura.
Pianura Network ha confermato ancora una volta il proprio ruolo: creare spazi di confronto qualificato e portare le imprese del territorio fuori dalla teoria, dentro all’innovazione che produce risultati.

Redazione
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La Redazione di Pianura Network racconta e valorizza le eccellenze del territorio, dando voce alle imprese locali che si distinguono per impegno e innovazione. Con un team dedicato, seleziona e condivide contenuti di qualità, offrendo una vetrina digitale alle realtà imprenditoriali locali.
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