venerdì, Dicembre 12, 2025

La logistica che muove i territori. Il valore nascosto della Pianura

Dal seminario del Politecnico di Milano – sede di Cremona – tenuto dall’ingegnere Damiano Frosi, emerge una lettura nuova della logistica: non solo trasporti, ma leva strategica per competitività, innovazione e sostenibilità del territorio.

Il Polo territoriale di Cremona del Politecnico di Milano ha ospitato il 9 dicembre un seminario che ha messo al centro un tema spesso percepito come tecnico, ma che incide quotidianamente sulla competitività delle imprese, sulla qualità dei servizi e sul benessere dei cittadini: la logistica. L’incontro, organizzato dal CRES (il gruppo studentesco del Polo) insieme al Gruppo Giovani dell’Associazione Industriali di Cremona, ha riunito voci provenienti da mondi molto diversi – industria, accademia, sanità, terzo settore – a testimonianza del fatto che la logistica è oggi una piattaforma abilitante per l’intero territorio.

Ad aprire i lavori sono stati Davide Nicoletti, presidente dei Giovani Industriali, e Marco Carabelli, studente del Polo e fondatore di CRES, che hanno evidenziato il ruolo decisivo di Cremona come nodo strategico della Pianura lombarda e come ecosistema pronto a investire in nuove competenze e partnership.

Frosi: “La logistica è una Cenerentola che muove il Paese”

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Damiano Frosi, Direttore Osservatorio Contract Logistics “Gino Marchet” del Politecnico di Milano

Il cuore dell’incontro è stato l’intervento di Damiano Frosi, direttore dell’Osservatorio Contract Logistics “Gino Marchet” del Politecnico di Milano, che ha guidato i partecipanti in un percorso di lettura del settore partendo da un presupposto: l’immaginario collettivo sulla logistica è distorto.

«Quando si parla di logistica – ha spiegato Frosi – i media si concentrano su traffico, scioperi, inquinamento. Ma dietro quelle immagini ci sono beni di prima necessità, rifornimenti per le imprese, export del Made in Italy».

La sua analisi ha mostrato numeri che rendono tangibile l’impatto del comparto:

  • 9% del PIL nazionale,
  • 80 mila imprese,
  • oltre 1,4 milioni di addetti.

E in Lombardia il peso è ancora più evidente:

  • 38% del fatturato della logistica conto terzi,
  • 34% dei dipendenti del settore,
  • 27% del patrimonio immobiliare logistico italiano.

Dati che confermano il ruolo della regione – e di conseguenza della Pianura – come hub centrale delle filiere produttive e distributive.

Una complessità che non si vede (ma si paga)

logistica

Frosi ha mostrato con efficacia quanto la logistica sia un’attività articolata e interdipendente. Anche un gesto semplice, come acquistare una bottiglia d’olio, nasconde una filiera che incide per circa 1,50 euro sui 15 euro del prezzo finale. Un valore che comprende trasporti primari e distributivi, gestione dei magazzini, tipologie di operatori, packaging, condizioni dei prodotti e sistemi di stoccaggio .

La crescita dei costi – carburante, energia, spazi, manodopera – ha reso la logistica una disciplina manageriale che richiede pianificazione, tecnologia e nuove competenze. La filiera non è più un’“attività ancillare”, ma una leva competitiva per le imprese e per i territori.

Sostenibilità: dalla percezione al metodo

Una parte centrale dell’intervento è stata dedicata al rapporto tra logistica e sostenibilità. «La logistica è spesso vista come causa dell’inquinamento, ma è anche vittima di inefficienze e, soprattutto, abilitatrice di soluzioni green» ha sottolineato Frosi, mostrando esempi concreti:

  • intermodale utilizzato spontaneamente dai 3PL,
  • carrelli elettrici ricaricati con fotovoltaico,
  • circuiti di reverse logistics,
  • sensori per ridurre materiali e volumi inutili.

Il dato che sorprende è che l’80% delle imprese logistiche sta lavorando su progetti di sostenibilità ambientale.

Tecnologia e capitale umano: le due leve del cambiamento

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Nonostante l’immaginario li dipinga come mondi distanti, logistica e tecnologia avanzata sono oggi strettamente integrate. Robotica di magazzino, sistemi di tracking, piattaforme digitali e, sempre più, intelligenza artificiale.

Il 24% delle aziende logistiche ha già attivato almeno un progetto di AI, e la percentuale crescerà del 45% nei prossimi tre anni.
Ma una transizione efficace richiede persone preparate: disponibilità e qualità dei dati, risorse IT, competenze tecniche e attitudine al cambiamento sono gli elementi che determinano il successo dei progetti.

Il caso Cremona: quando la logistica incontra la sanità

Il seminario ha offerto anche una prospettiva inedita con l’intervento di Andrea Machiavelli, direttore della Farmacia dell’ASST di Cremona, che ha illustrato l’evoluzione della logistica sanitaria: una delle filiere più critiche e più delicate del sistema pubblico.

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Dalle slide emerge come la gestione dei materiali sanitari – oltre 30.000 referenze – sia caratterizzata da volatilità dei flussi, competenze specifiche, densità di valore molto elevata (farmaci da migliaia di euro) e processi che devono garantire qualità, sicurezza ed economicità .

L’ASST Cremona ha introdotto sistemi avanzati di automazione, sia nei magazzini di primo livello sia in quelli di secondo livello, oltre a tecnologie di preparazione dei farmaci oncologici che migliorano tracciabilità, sicurezza e affidabilità del processo.

Una testimonianza che ha mostrato quanto l’innovazione logistica possa liberare tempo clinico, ridurre errori, migliorare la gestione delle scorte e generare valore per il territorio.

Il contributo del mondo dell’impresa e del sociale

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Stefano Storti, vicepresidente Associazione Industriali Cremona

Il panel ha accolto anche i contributi di Stefano Storti, titolare di Trasporti Pesanti e vicepresidente dell’Associazione Industriali di Cremona, e di Gianpaolo Maccagni, parroco ed esperto di integrazione sociale.

Storti ha portato la voce delle imprese, sottolineando il fabbisogno crescente di autisti, tecnici e figure qualificate in un settore dove oggi mancano 60.000 lavoratori a livello nazionale.
Maccagni ha invece richiamato l’attenzione sul ruolo sociale della logistica come luogo di incontro tra persone, culture e fragilità: un ecosistema che può diventare spazio di inclusione, se governato con responsabilità.

Una visione per la Pianura lombarda

Le parole finali di Frosi hanno sintetizzato il senso dell’incontro: «La logistica è una Cenerentola che, in silenzio, può determinare il successo di interi territori». Per Pianura Network, che osserva le dinamiche territoriali e le connessioni tra imprese, formazione e sviluppo, il messaggio è chiaro: la logistica non è solo infrastruttura o servizio, ma un asset strategico per costruire competitività, attrarre investimenti e sostenere la crescita della Lombardia orientale.

Federica
Federica Bonassi
Nata nel 2002, sono laureata in Economia e attualmente frequento la facoltà di International management and marketing. Fin da giovane, ho sviluppato un forte interesse per il mondo della comunicazione nell’ambito economico. Il mio obiettivo professionale è continuare a lavorare nel campo della comunicazione perché mi appassiona e anche perché lo ritengo fondamentale per creare connessioni efficaci e valorizzare al meglio ogni progetto. Il mio hobby preferito? Il volley che pratico a livello agonistico. Sono un’alzatrice, mi piace fare squadra. L’alzatrice mantiene la squadra unita, comunica con tutti e crea sintonia, proprio come un facilitatore in un team aziendale che assicura che la comunicazione interna sia fluida e produttiva.
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