giovedì, Maggio 1, 2025

La Pianura accelera su AI, sostenibilità e lavoro ibrido

Lombardia sempre più digitale: 1 impresa su 3 aumenta il budget ICT, dal 32,2% di aziende che investono di più nel digitale all’81% che protegge i dati. Il nuovo Assintel Report fotografa una regione che guida l’innovazione in Italia. Ma servono più competenze.

La Lombardia si conferma locomotiva dell’innovazione digitale italiana. Con il 32,2% delle imprese pronte ad aumentare il budget ICT nel 2025, la regione guida la transizione tecnologica del tessuto imprenditoriale italiano, superando anche la media nazionale (30,1%). È quanto emerge dal nuovo Assintel Report Lombardia 2025, presentato a Milano durante il roadshow “La via del Digitale per le imprese italiane”, promosso da EDI Confcommercio e Assintel, con il supporto di partner come TIM, AWS, Intesa Sanpaolo e altri attori della filiera tech. Il messaggio è chiaro: digitalizzare non è più un’opzione, ma una strategia di sopravvivenza. E le imprese lombarde lo hanno capito. Dotazioni più ricche, apertura alle tecnologie emergenti, attenzione crescente alla sostenibilità e al lavoro da remoto delineano un panorama dinamico e avanzato. Ma rimane aperta la sfida della formazione, soprattutto nelle piccole imprese e nei territori più periferici.

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Dotazioni ICT: Lombardia sopra la media nazionale

Le imprese lombarde dispongono in media di 6,8 dotazioni ICT per azienda, rispetto alla media nazionale di 6,4. Un dato che riflette la diffusione di strumenti essenziali come software gestionali, piattaforme cloud, servizi di system integration (presenti nel 52,5% delle imprese lombarde, +8,2% rispetto al dato nazionale) e infrastrutture IT come server e storage, adottate dal 62% delle aziende regionali. Particolarmente significativa la diffusione dei servizi di cybersecurity, presenti nell’81,1% delle imprese lombarde. In un momento storico in cui le minacce informatiche sono in costante aumento, il dato conferma una maggiore consapevolezza e preparazione rispetto alla media italiana (76,3%).

AI, Big Data, IoT: la nuova grammatica dell’impresa

L’intelligenza artificiale non è più materia da convegni, ma una tecnologia concreta, già adottata dal 43% delle imprese lombarde, mentre un ulteriore 33,5% dichiara di volerla introdurre nei prossimi anni. Le applicazioni più diffuse riguardano chatbot per il customer care, automazione dei processi ripetitivi e analisi predittiva. In particolare, le medie e grandi imprese stanno accelerando, ma anche molte PMI della Pianura iniziano a esplorare queste tecnologie, spesso con il supporto di reti associative e incentivi pubblici. Sebbene solo il 7,3% delle imprese lombarde abbia implementato sistemi complessi basati su AI, IoT, blockchain e robotica, la Lombardia mantiene comunque un vantaggio competitivo rispetto alla media nazionale (4%).

Pianura lombarda: tra sostenibilità, export e lavoro ibrido

I dati regionali rivelano differenze interessanti anche all’interno del territorio lombardo. Nelle province della Pianura – da Bergamo a Cremona, da Mantova a Pavia – emergono traiettorie digitali peculiari.

  • Bergamo e Brescia si distinguono per l’adozione di strumenti di intelligenza artificiale e automazione.
  • Cremona e Lodi investono in piattaforme e-commerce e gestionali per la relazione con i clienti.
  • Mantova mostra una forte propensione alla sostenibilità e all’ottimizzazione dei consumi energetici.
  • Pavia cresce sul fronte del lavoro ibrido e dei modelli organizzativi flessibili.

Nel complesso, il 21,5% delle imprese lombarde ha adottato pratiche per la riduzione dell’impatto ambientale e l’efficienza energetica, con un +5% sulla media nazionale. Crescono anche le realtà che gestiscono processi in modalità ibrida o da remoto (7,5%, contro il 4,2% nazionale) e quelle con una vocazione internazionale: l’8% delle imprese lombarde ha rapporti consolidati con l’estero, quasi il doppio rispetto alla media italiana (4,4%).

Competenze digitali: punto di forza o tallone d’Achille?

Se da un lato le imprese lombarde registrano competenze ICT superiori del 4,9% rispetto al dato nazionale, dall’altro il 60,8% ammette di avere bisogno di rafforzarle ulteriormente. Questo significa che anche nei territori più avanzati la formazione continua resta un elemento chiave per restare competitivi in un mercato in rapida evoluzione.

Paola Generali, presidente di Assintel, lo ha ribadito con chiarezza durante l’evento di Milano:“La Lombardia è un ecosistema fertile per l’innovazione, ma senza investimenti nelle competenze, anche la tecnologia più avanzata rischia di diventare sterile. È urgente sostenere le imprese, soprattutto le PMI, con percorsi di upskilling e reskilling accessibili”.

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Un ecosistema da coltivare: rete, visione, prossimità

Il ruolo delle associazioni territoriali, delle Camere di commercio, delle reti di impresa e degli enti di formazione sarà decisivo. Come sottolinea Carlo Massoletti, vicepresidente vicario di Confcommercio Lombardia: “Condividiamo con le istituzioni la responsabilità di rendere la sfida digitale percorribile anche per le micro e piccole imprese. È su questo terreno che si gioca la vera partita dell’innovazione”. Dati alla mano, la Lombardia è pronta. Ma come sempre, il futuro non si vince da soli.

Redazione
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