venerdì, Novembre 28, 2025

L’intelligenza artificiale come super-collega. Ecco le applicazioni che funzionano davvero

L’intervento di Francesco Desiderio, Ceo di Dieffetech, tra i più operativi della serata “AI – Amplify Ideas”, ha evidenziato come l’intelligenza artificiale possa supportare il lavoro delle persone automatizzando processi ad alto dispendio di tempo: dalla lettura dei contratti alla riconciliazione contabile, fino alla gestione delle bolle e dei contenuti. Un nuovo paradigma che porta efficienza immediata nelle PMI.

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Francesco Deisderio, Ceo di Dieffetech

Nella cornice elegante del Centro Porsche Bergamo, durante la serata AI – Amplify Ideas organizzata da Pianura Network ed Eurocar Italia, c’è stato un momento che ha colpito in modo particolare gli imprenditori presenti in sala: quello guidato da Francesco Desiderio, Ceo di Dieffetech.
Non una riflessione teorica, non un futuro immaginato, non una promessa vaga. Desiderio ha portato sul palco dieci applicazioni concrete dell’intelligenza artificiale che stanno già funzionando nelle PMI italiane, mostrando come l’AI non sia una tecnologia futuribile ma un motore operativo immediatamente attivabile.

La sua presentazione ha avuto un tono quasi liberatorio. È partita da un’idea semplice, capace di catturare l’attenzione: l’AI come “super-collega”, un collaboratore instancabile che conosce ogni documento, ogni procedura, ogni regola interna. Un assistente in grado di supportare il lavoro quotidiano delle persone senza sostituirle, liberandole da ciò che è ripetitivo, lento e a basso valore aggiunto.
«L’obiettivo non è automatizzare il lavoro umano – ha sottolineato Desiderio – ma restituire tempo. Tempo per fare meglio ciò che conta davvero».

L’intelligenza artificiale che riconosce, legge, compila e decide

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La forza del suo intervento è stata la concretezza. Niente slide astratte, nessuna formula tecnica. Solo casi reali. Desiderio ha raccontato di aziende che, prima di introdurre l’AI, sprecavano ore per leggere contratti, confrontare ordini, inserire dati nei gestionali, gestire CV, aggiornare bolle, verbalizzare riunioni. Attività apparentemente inevitabili, che però sottraggono tempo prezioso a funzioni strategiche come la relazione con i clienti, la vendita, la pianificazione o la qualità.

Uno dei passaggi più efficaci è stato l’esempio della lettura automatica dei contratti. Nel caso citato, l’AI è in grado di aprire un documento complesso, estrarne le informazioni rilevanti – durata, costi, clausole, fornitori, automatismi – e inserirle nei sistemi aziendali senza intervento umano. Un lavoro che prima richiedeva intere mattinate.

Non meno impressionante il racconto del matching tra CV e job description: l’AI analizza curriculum, li confronta con i requisiti della posizione, li classifica, attiva risposte automatiche e alimenta l’ATS. L’operatore non legge più decine di candidature irrilevanti: si concentra solo su quelle davvero allineate.

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Un altro caso proviene dai magazzini: basta una foto scattata con il telefono perché l’AI riconosca una bolla di trasporto, ne estragga i dati e li inserisca nel gestionale. Addio digitazione manuale. Nella stessa azienda, un ulteriore modello effettua il confronto tra bolle, fatture e ordini, segnalando in automatico eventuali discrepanze. Anche qui, un’enorme quantità di lavoro ripetitivo viene eliminata a favore di un controllo più rapido, pulito e affidabile. Ma forse l’esempio più sorprendente è quello della riconciliazione contabile. Desiderio ha mostrato un caso in cui l’AI integra dati da marketplace come Amazon, eBay o ePrice, li confronta con i movimenti bancari e genera automaticamente le scritture contabili nel gestionale. Un processo tradizionalmente lento, minuzioso e pieno di potenziali errori, trasformato in un flusso automatico in cui l’operatore interviene solo sulle eccezioni.

Il metodo: partire dal piccolo, mirare al concreto

Ciò che ha reso il racconto di Desiderio particolarmente credibile è stato il suo metodo.
Ha spiegato che tutti questi progetti sono stati realizzati in poche settimane, spesso in cinque o sei, e con investimenti accessibili anche a micro e piccole imprese. Il segreto sta nel partire da processi molto chiari, ripetitivi, tracciabili, nei quali l’AI può sostituire attività manuali senza rischi. Desiderio ha invitato gli imprenditori a evitare l’errore più comune: pensare all’AI solo come a un progetto di trasformazione totale.
La vera efficacia nasce dalla somma di piccoli automatismi che, messi insieme, generano un impatto enorme sulla produttività: una bolla che si compila da sola, una riunione che si verbalizza in automatico, una scheda prodotto generata con l’analisi intelligente delle immagini. È così che l’AI entra in azienda: con passi brevi, ma molto veloci. E soprattutto sicuri.

La chiusura: l’AI non sostituisce nessuno. Migliora tutti.

Nella parte finale della tavola rotonda, Desiderio ha ribadito un concetto che ha attraversato l’intera serata: l’intelligenza artificiale non è un’automazione che “toglie persone”, ma uno strumento che “dà più possibilità alle persone”. L’AI permette a un impiegato amministrativo di non passare ore sulla riconciliazione.

Permette a un buyer di non confrontare manualmente centinaia di conferme d’ordine.
Permette a un reparto HR di dedicarsi davvero alla selezione, invece che alla gestione dei CV.
Permette a un ufficio logistico di eliminare errori di battitura che costano ritardi e resi.
Permette, soprattutto, di restituire tempo.

Tempo che diventa valore.

Un messaggio perfettamente allineato allo spirito di AI – Amplify Ideas: trasformare l’innovazione in un vantaggio competitivo reale, misurabile, concreto.

Redazione
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La Redazione di Pianura Network racconta e valorizza le eccellenze del territorio, dando voce alle imprese locali che si distinguono per impegno e innovazione. Con un team dedicato, seleziona e condivide contenuti di qualità, offrendo una vetrina digitale alle realtà imprenditoriali locali.
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