martedì, Ottobre 14, 2025

Microcredito Lombardia, platea allargata. Dentro anche le PMI attive da 5 anni

Accesso al credito più semplice: finanziamento regionale a tasso zero fino al 40% dell’investimento, restante 60% da operatori di mercato. Dotazione complessiva: 24 milioni. Previsto l’abbuono del 50% del prestito regionale dopo il rimborso del 20% e la corretta rendicontazione. Coinvolte anche le banche

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Guido Guidesi – Assessore allo Sviluppo Economico

La Lombardia rafforza gli strumenti per chi fa impresa e lavora in proprio. Con una nuova delibera, la Giunta regionale amplia i beneficiari della misura “Microcredito”: non più solo imprese nella fase di avvio, ma anche lavoratori autonomi con partita Iva individuale non iscritti al registro imprese e PMI attive da oltre 5 anni. Un segnale concreto sul fronte, decisivo, dell’accesso al credito per chi vuole investire e patrimonializzarsi.

«Estendere il Microcredito – sottolinea l’assessore allo Sviluppo economico Guido Guidesi – significa offrire nuove opportunità al sistema economico lombardo, aiutando partite Iva e PMI già operative ma bisognose di sostegno. Siamo dalla parte di chi lavora e produce, con strumenti via via più efficaci. Partite Iva e PMI sono essenziali per il nostro tessuto economico-sociale: Regione le aiuta con i fatti».

Chi può accedere

La novità più attesa è l’ingresso di due categorie finora escluse:

  • autonomi con partita Iva individuale non iscritti al registro imprese;
  • PMI “mature” (attive da più di cinque anni), che spesso faticano a trovare canali rapidi per piccoli investimenti, liquidità o rafforzamento patrimoniale.

Come funziona l’agevolazione

La dotazione è di 24 milioni di euro. Il sostegno si articola in due quote:

  • finanziamento regionale a tasso nominale zero per il 40% delle spese ammissibili;
  • finanziamento di mercato per il 60% concesso da un operatore di microcredito o intermediario finanziario.

Elemento distintivo: sul prestito regionale è previsto l’abbuono del 50% quando il beneficiario avrà rimborsato il 20% del piano e rendicontato correttamente l’investimento. In pratica, una spinta che riduce il costo finale e accelera i tempi di rientro.

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Più canali, più concorrenza

Per allargare l’accesso e semplificare la vita alle imprese, la Regione estende la platea dei soggetti finanziatori: oltre agli operatori del microcredito e ai Confidi, entrano le banche e i soggetti che esercitano attività bancaria in convenzione con Regione Lombardia. Un’apertura che dovrebbe aumentare i punti di contatto, ridurre i tempi e stimolare offerte più competitive.

Perché è una notizia importante per la Pianura

Nel tessuto produttivo della Pianura lombarda – fatto di microimprese, professionisti e PMI familiari – la leva del credito “micro” è spesso l’innesco per acquistare un macchinario, digitalizzare un processo, certificare un prodotto, entrare in un nuovo mercato. Tasso zero sul 40%, abbuono finale e più sportelli a cui rivolgersi possono essere il fattore abilitante per trasformare idee in cantieri concreti.

Con l’estensione del Microcredito, la Lombardia punta a colmare un vuoto tra finanza tradizionale e fabbisogni reali delle imprese. Un passo operativo – non un annuncio – che mette capitale paziente al servizio di chi investe nel territorio.

Redazione
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