Accesso al credito più semplice: finanziamento regionale a tasso zero fino al 40% dell’investimento, restante 60% da operatori di mercato. Dotazione complessiva: 24 milioni. Previsto l’abbuono del 50% del prestito regionale dopo il rimborso del 20% e la corretta rendicontazione. Coinvolte anche le banche

La Lombardia rafforza gli strumenti per chi fa impresa e lavora in proprio. Con una nuova delibera, la Giunta regionale amplia i beneficiari della misura “Microcredito”: non più solo imprese nella fase di avvio, ma anche lavoratori autonomi con partita Iva individuale non iscritti al registro imprese e PMI attive da oltre 5 anni. Un segnale concreto sul fronte, decisivo, dell’accesso al credito per chi vuole investire e patrimonializzarsi.
«Estendere il Microcredito – sottolinea l’assessore allo Sviluppo economico Guido Guidesi – significa offrire nuove opportunità al sistema economico lombardo, aiutando partite Iva e PMI già operative ma bisognose di sostegno. Siamo dalla parte di chi lavora e produce, con strumenti via via più efficaci. Partite Iva e PMI sono essenziali per il nostro tessuto economico-sociale: Regione le aiuta con i fatti».
Chi può accedere
La novità più attesa è l’ingresso di due categorie finora escluse:
- autonomi con partita Iva individuale non iscritti al registro imprese;
- PMI “mature” (attive da più di cinque anni), che spesso faticano a trovare canali rapidi per piccoli investimenti, liquidità o rafforzamento patrimoniale.
Come funziona l’agevolazione
La dotazione è di 24 milioni di euro. Il sostegno si articola in due quote:
- finanziamento regionale a tasso nominale zero per il 40% delle spese ammissibili;
- finanziamento di mercato per il 60% concesso da un operatore di microcredito o intermediario finanziario.
Elemento distintivo: sul prestito regionale è previsto l’abbuono del 50% quando il beneficiario avrà rimborsato il 20% del piano e rendicontato correttamente l’investimento. In pratica, una spinta che riduce il costo finale e accelera i tempi di rientro.

Più canali, più concorrenza
Per allargare l’accesso e semplificare la vita alle imprese, la Regione estende la platea dei soggetti finanziatori: oltre agli operatori del microcredito e ai Confidi, entrano le banche e i soggetti che esercitano attività bancaria in convenzione con Regione Lombardia. Un’apertura che dovrebbe aumentare i punti di contatto, ridurre i tempi e stimolare offerte più competitive.
Perché è una notizia importante per la Pianura
Nel tessuto produttivo della Pianura lombarda – fatto di microimprese, professionisti e PMI familiari – la leva del credito “micro” è spesso l’innesco per acquistare un macchinario, digitalizzare un processo, certificare un prodotto, entrare in un nuovo mercato. Tasso zero sul 40%, abbuono finale e più sportelli a cui rivolgersi possono essere il fattore abilitante per trasformare idee in cantieri concreti.
Con l’estensione del Microcredito, la Lombardia punta a colmare un vuoto tra finanza tradizionale e fabbisogni reali delle imprese. Un passo operativo – non un annuncio – che mette capitale paziente al servizio di chi investe nel territorio.