mercoledì, Dicembre 17, 2025

Grande operazione per Crs: il nuovo hub nell’ex Reggiani

L’azienda bergamasca Crs Impianti e Costruzioni, partner di Pianura Network, acquisisce la porzione nord dell’ex Reggiani e avvia un maxi progetto di rigenerazione urbana e industriale. Qui sorgerà la nuova sede del gruppo, firmata dall’archistar Tadao Ando: un headquarter green, pensato per riunire funzioni, persone e formazione, che riporta lavoro qualificato in città e ridà prospettiva a una delle più grandi aree dismesse di Bergamo.

Grande operazione per un partner di Pianura Network, Crs Impianti e Costruzioni, che ha acquisito la porzione nord dell’ex area Reggiani di Bergamo, uno dei più grandi comparti industriali dismessi della città. Un’area strategica, oltre 100 mila metri quadrati complessivi tra viale Giulio Cesare, via Legrenzi e il quartiere Finardi, che torna al centro dello sviluppo urbano e produttivo grazie a un progetto di rigenerazione destinato a segnare un passaggio rilevante per Bergamo e per l’intera Pianura lombarda.

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Qui sorgerà la nuova sede centrale di Crs, oggi a Gorle, in un intervento che combina crescita industriale, sostenibilità ambientale e valorizzazione della memoria storica del luogo. «Da tempo stavamo cercando un’area dove poterci riunire – spiega Stefano Civettini, amministratore unico di Crs –. A Gorle non era più possibile ampliarsi e questa operazione rappresenta per noi l’investimento della vita». Un investimento di cui l’azienda non rende pubblica l’entità economica, ma che viene definito “molto rilevante” anche per dimensioni e orizzonte temporale.

La nuova sede: identità, lavoro, visione

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La porzione acquisita da Crs misura circa 50 mila metri quadrati e ospitava lo storico stabilimento della Reggiani Macchine. Qui prenderà forma un headquarter di nuova generazione, che consentirà al gruppo bergamasco di raddoppiare gli spazi coperti, passando dagli attuali 11 mila metri quadrati a oltre 20 mila, e di riunire sotto lo stesso tetto uffici, funzioni tecniche, spazi per la ricerca e aree dedicate alla formazione interna.

«La nuova sede sarà completamente green – sottolinea Civettini –: non avrà alcun tipo di emissione, né per la nostra produzione né per la costruzione. Utilizzeremo materiali sostenibili e soluzioni tali da azzerare le emissioni anche per il riscaldamento degli ambienti». Un’impostazione che riflette una strategia industriale di lungo periodo, nella quale sostenibilità e competitività procedono in modo integrato.

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Da sinistra: Francesco Valesini, Stefano Civettini, Andrea Civettini, Elena Carnevali, Franco Manzi, Mario Cassinelli, Giacomo Manzi.

Centrale anche il tema del welfare aziendale. «I nostri 420 dipendenti, muratori, elettricisti, elettrotecnici e ingegneri, avranno un ambiente bello da vivere», aggiunge Civettini. La vicinanza alla futura fermata “Stadio” della linea Teb 2 diventa parte del progetto: «Regaleremo l’abbonamento al trasporto pubblico ai nostri dipendenti per incentivarli a usare i mezzi pubblici per andare al lavoro».

La firma di Tadao Ando

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Tadao Ando, architetto giapponese tra i più noti sulla scena internazionale.

A dare forma architettonica al nuovo complesso sarà Tadao Ando, architetto giapponese di fama internazionale e premio Pritzker, affiancato dagli studi italiani MCA – Mario Cassinelli e Dante O. Benini & Partners. Una scelta che ha colpito anche l’amministrazione comunale. «Quando mi hanno fatto per la prima volta il nome di Ando – racconta l’assessore alla Rigenerazione urbana Francesco Valesini – non pensavo che l’accordo si concretizzasse davvero. Poi mi hanno mostrato il contratto firmato: è qualcosa di straordinario».

Stefano Civettini ricorda l’incontro con l’architetto con un aneddoto significativo: «Quando Ando ha visto le foto dell’ex Reggiani è balzato sulla sedia: “Fantastico, lo voglio fare”, ci ha detto. Ha 84 anni e progetta direttamente le opere che firma: ci aspettiamo da lui un grande impegno, non solo il nome».

Il progetto manterrà uno degli edifici storici progettati da Alziro Bergonzo, considerato un vero e proprio landmark industriale, integrandolo con nuove costruzioni e spazi rifunzionalizzati. L’obiettivo, come spiegano i progettisti, è quello di trasformare senza negare, mantenendo la vocazione produttiva del sito.

Tempi e impatto sul territorio

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Il cronoprogramma prevede l’avvio delle prime operazioni di messa in sicurezza già nelle prossime settimane, mentre la convenzione urbanistica dovrebbe essere definita entro la primavera 2026. I lavori procederanno per lotti, con un orizzonte di completamento tra il 2028 e il 2029. «Il giorno stesso in cui avremo la convenzione – afferma Civettini – entreremo con le ruspe, fortunatamente le abbiamo».

Dal punto di vista urbano, l’intervento si inserisce in una strategia più ampia di rigenerazione delle grandi aree dismesse di Bergamo. La sindaca Elena Carnevali parla di una scelta di qualità: «La città ha bisogno di mantenere in sé un sistema manifatturiero e terziario avanzato. Con questo progetto si dà una prospettiva concreta di cambiamento a una delle aree più critiche della città».

Un caso emblematico per la Pianura lombarda

Per Pianura Network, l’operazione Crs sull’ex Reggiani rappresenta un caso emblematico: un’impresa che cresce, investe e innova senza delocalizzare, scegliendo di rafforzare il proprio legame con il territorio. Un progetto che tiene insieme industria, architettura, sostenibilità e capitale umano, e che restituisce alla città un luogo di lavoro e di produzione, reinterpretato in chiave contemporanea.

Un segnale chiaro: la rigenerazione urbana, quando è guidata da una visione industriale solida, può diventare una leva strategica di sviluppo per l’intera Pianura.

Redazione
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