Nel panorama del trasporto pubblico locale (Tpl) in Italia, si osserva una ripresa parziale e un crescente impegno verso l’innovazione e la sostenibilità, ma le sfide economiche restano rilevanti. I dati del rapporto Intesa Sanpaolo-Asstra, presentato a Bari, tracciano una fotografia a chiaroscuro del settore, che continua ad affrontare i venti contrari dell’inflazione e del calo della domanda post-pandemia.
Un settore in crescita, ma con fragilità economiche
Nel 2023, il valore della produzione del Tpl ha raggiunto i 12 miliardi di euro, segnando un incremento del 3,4% rispetto al 2019. Tuttavia, considerando l’aumento del costo della vita, questa crescita appare fragile. La pressione inflazionistica, infatti, ha ridotto l’impatto reale degli investimenti e della produzione. Sebbene il settore conti 879 aziende e circa 117mila addetti, il Fondo Nazionale Trasporti, che finanzia gran parte dei costi, si rivela insufficiente a coprire l’aumento dei prezzi. La manovra economica prevede uno stanziamento di 5,22 miliardi, ma le associazioni di categoria e i sindacati chiedono almeno 1,6 miliardi di euro in più per far fronte al rinnovo contrattuale e alle esigenze di manutenzione e sviluppo.
Contratto collettivo e condizioni di lavoro
Dopo la scadenza del contratto nazionale degli autoferrotranvieri e internavigatori, che interessa oltre 100mila lavoratori, le trattative si sono riaperte a novembre. I sindacati chiedono un aumento salariale di circa 300 euro mensili per compensare la perdita del potere d’acquisto, e miglioramenti nelle condizioni di lavoro, con maggiore attenzione alla sicurezza e ai servizi per gli utenti. Tuttavia, le associazioni datoriali, pur riconoscendo la necessità di un incremento, sottolineano il peso dei costi per il settore, già provato dalla crisi economica e dalla ridotta domanda.
Verso una mobilità sostenibile
Il 2023 ha segnato un passo avanti per la sostenibilità nel Tpl: sono aumentati del 317% gli autobus ibridi gasolio-elettrico rispetto agli anni precedenti, mentre gli autobus elettrici e a idrogeno sono cresciuti del 208%. Questo rinnovamento ha ridotto l’età media del parco mezzi a 10 anni, ma il percorso per una mobilità completamente green è ancora lungo, specialmente in alcune aree del Paese. La transizione energetica richiede un impegno di lungo termine che coinvolge investimenti continui e un’adeguata pianificazione finanziaria, supportata da incentivi per incoraggiare un parco veicoli più sostenibile.
Sfide per il futuro: incrementare la domanda e sostenere i costi
Il settore deve affrontare una doppia sfida: recuperare i passeggeri persi negli anni della pandemia e migliorare la sostenibilità finanziaria. Nel 2023, il numero di passeggeri è ancora inferiore del 14% rispetto al 2019, e le dinamiche tariffarie non riescono a compensare l’aumento dei costi operativi. Per rendere il Tpl un’opzione attraente per un maggior numero di cittadini, è necessario investire in servizi di alta qualità, accessibili e frequenti, in grado di soddisfare le esigenze di mobilità delle città moderne.
Verso un nuovo modello di finanziamento
Come sottolineato dal presidente di Asstra, Andrea Gibelli, è fondamentale trovare un equilibrio tra la sostenibilità economica e il rinnovo dei servizi. Il governo è chiamato a ripensare i criteri di finanziamento del Fondo Nazionale Trasporti, con l’obiettivo di garantire una copertura più stabile e coerente con le esigenze del settore. Solo così sarà possibile avviare una trasformazione del Tpl che risponda alle sfide ambientali, sociali ed economiche del futuro.