sabato, Dicembre 7, 2024

Auto in Europa: la crescita dei marchi cinesi e le difficoltà dei costruttori storici

L’industria automobilistica europea affronta un periodo complesso, in cui emergono sfide significative legate alla concorrenza dei marchi cinesi e alle pressioni normative. I dati finanziari del terzo trimestre mostrano un quadro difficile per molti produttori storici, mentre nuovi attori come la cinese BYD registrano crescite considerevoli.

La dominanza dei marchi cinesi

Il mercato cinese, che continua a essere uno dei principali per volumi di vendita, sta mostrando una preferenza crescente per i marchi nazionali, con il 52,5% delle nuove immatricolazioni rappresentato da auto elettriche, e il 63% delle vendite complessive dominato da produttori cinesi. BYD, in particolare, ha superato per la prima volta Tesla sui ricavi, registrando una crescita delle vendite del 24% rispetto all’anno precedente.

Sfide e transizione per i produttori europei

Per i produttori tedeschi e giapponesi, il terzo trimestre ha rappresentato un “duro bagno di realtà”, con margini di profitto scesi a una sola cifra e ricavi in calo. Volkswagen, Bmw, Mercedes-Benz, Toyota e altri colossi del settore stanno soffrendo a causa della pressione sui prezzi e dell’aumento dei costi di produzione. Stellantis, secondo produttore europeo, ha visto un calo del 27% sui ricavi, in parte attribuito alla riduzione delle scorte e all’aggiornamento dei modelli. In controtendenza, General Motors ha mantenuto gli obiettivi di vendita, mentre Ford ha rivisto al ribasso le stime sugli utili per l’anno, con una perdita di 5 miliardi per la divisione elettrica.

Tensioni regolatorie e politiche negli Usa e in Europa

Le sfide non riguardano solo i conti, ma anche i rapporti commerciali internazionali. L’Europa deve far fronte alla concorrenza cinese nonostante i dazi imposti sulle importazioni (tra il 17,8% e il 45,3%), mentre negli Stati Uniti l’amministrazione Biden ha aumentato i dazi sulle auto elettriche importate dalla Cina al 102,5%. Il ritorno di Trump potrebbe complicare ulteriormente la situazione, con il rischio di nuove tariffe sulle auto importate dall’Europa, il che influirebbe sui marchi di lusso tedeschi come Bmw e Mercedes.

Uno sguardo al futuro

Il settore automobilistico si avvicina al 2025 con numerosi punti interrogativi. La transizione verso l’elettrico richiede ingenti investimenti in ricerca e sviluppo, mentre i costruttori devono affrontare un mercato sempre più competitivo e una regolamentazione stringente. Vittoria Ferraris, analista di S&P Global Ratings, definisce questo periodo un “banco di prova” per il comparto automobilistico, che vedrà il successo o il fallimento determinato dall’efficienza operativa e dalla capacità di innovazione.

Redazione
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